Una 'duplice' conferma all'utilità degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione primaria dell'infarto del miocardio e di gravi eventi cardiovascolari nei soggetti a rischio è giunta di recente dagli studi Reduce-IT e Vital, entrambi presentati il novembre scorso a Chicago, in occasione del Congresso annuale dell'American heart association (Aha) e pubblicati sul "New England journal of medicine".
Il "Reduce-It" (1) è uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su una popolazione di oltre 8.000 soggetti con livelli di trigliceridi compresi tra 150 e 500 mg/dl, già in terapia con statine. Il trial ha evidenziato che il rischio di eventi ischemici, inclusa la morte cardiovascolare, è risultato significativamente più basso tra coloro che hanno ricevuto 2 g di un prodotto altamente purificato a base di un acido grasso omega-3 (acido eicosapentaenoico, Epa) due volte al giorno, rispetto ai soggetti trattati con placebo. In particolare, la riduzione degli infarti fatali e non fatali, nel gruppo di pazienti che avevano assunto l'omega 3, è stata del 31% rispetto al gruppo di controllo, mentre il rischio di ictus fatali o non fatali è diminuito del 28%. Inoltre, la terapia con omega-3 in questa popolazione di pazienti ha ridotto del 20% il rischio di mortalità cardiovascolare.
Lo studio Vital (2) ha invece evidenziato l'efficacia degli omega-3 nella prevenzione primaria dell'infarto del miocardio. È stato condotto su una popolazione di 25.871 americani adulti sani (età media 50 anni per gli uomini, 55 per le donne), senza storia di malattia cardiovascolare pregressa. I soggetti sono stati trattati con vitamina D3 e/o con 1 g/die di omega-3 per una durata di 5,3 anni. Dall'analisi dei risultati dello studio è emersa una riduzione del rischio di infarto del miocardio pari al 28% e del rischio di infarti fatali addirittura del 50%. L'effetto è stato maggiore tra i partecipanti che consumavano poco pesce (meno di 1,5 porzioni la settimana), tra i quali anche la riduzione degli eventi cardiovascolari totali è risultata significativa, e pari al 19%.
L'effetto favorevole degli acidi grassi omega 3 sulla salute cardiovascolare peraltro è noto da tempo e comprovato da un numero considerevole di studi e ricerche. Come indicato anche da alcune valutazioni espresse dall'Efsa (European Food Safety Authority), questi acidi grassi sono fondamentali per il normale sviluppo di organi e tessuti (in particolare retina, cervello e cuore) e per il loro corretto funzionamento. La letteratura scientifica in tema di omega 3 documenta che il loro uso (sia alimentare, sia come integratore) risulta utile per mantenere uno stato di benessere e salute, e può ridurre alcuni fattori di rischio di malattie cardiovascolari.
1) N Engl J Med, 2019;380(1):11-22. doi: 10.1056/NEJMoa1812792. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30415628
2) N Engl J Med, 2019;380(1):23-32. doi: 10.1056/NEJMoa1811403. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30415637