Nutrienti in gravidanza, uno studio americano mette in allerta


Uno nuovo studio americano mette in allerta le donne incinte verso l'uso di integratori alimentari. Questi prodotti infatti, utilizzati durante la gravidanza per soddisfare le raccomandazioni nutrizionali, non sempre riescono nel loro intento e inoltre possono portare a un eccesso di alcune sostanze, in particolare di acido folico e ferro.

«La nutrizione durante la gravidanza è una dimensione critica non solo per la salute delle donne ma anche per quella della prole durate il corso di tutta la vita» spiega Regan Bailey, della Purdue University, negli Stati Uniti, prima autrice dello studio pubblicato su JAMA Network Open.

I ricercatori hanno stimato l'assunzione di nutrienti da integratori alimentari e dietetici di circa 1.000 donne incinte (tra i 20 e i 40 anni) tra il 2001 e il 2014 per poi confrontarla con l'apporto dietetico raccomandato dal National Academies of Science, Engineering and Medicine statunitense. Ebbene, secondo l'analisi, quasi il 70% delle donne ha fatto uso di integratori alimentari durante la gravidanza. Nonostante il loro utilizzo, almeno il 10% delle donne incinte ha assunto abitualmente una quantità di alcuni nutrienti inferiore al fabbisogno medio stimato: vitamina A (il 15,5% delle donne), vitamina B6 (11,5%), vitamina C (11,5%), vitamina D (46,4%), vitamina E (43,3%), magnesio (47,5%), calcio (12,9%), zinco (10,9%), ferro (36,2%) e acido folico (16,4%).


È stato registrato invece un superamento dell'assunzione adeguata di potassio, colina e vitamina K nel 41,7%, 7,9% e 47,9% delle donne, rispettivamente. Inoltre il 95% delle donne ha oltrepassato il livello massimo tollerabile di assunzione del sodio. Limite spesso superato nel caso dell'acido folico (33,4%), del ferro (27,9%), ma anche del calcio (3,0%) e dello zinco (7,1%).


«Gli integratori possono essere necessari per soddisfare le raccomandazioni nutrizionali nella maggior parte delle donne in gravidanza, tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che formulazioni responsabili di prodotti prenatali potrebbero aiutare le donne a raggiungere le assunzioni raccomandate senza il rischio di eccesso» afferma Bailey. Una migliore guida dietetica quindi potrebbe essere utile al fine di aiutare le donne incinte a soddisfare ma non superare le raccomandazioni dietetiche.


JAMA Netw Open. 2019 Jun 5;2(6):e195967. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2019.5967.
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31225890







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