Il tumore dell’endometrio è al quarto posto tra le patologie oncologiche femminili nei Paesi con indice socio-demografico alto, dove i tassi di obesità sono elevati. Il sovrappeso sembra svolgere un ruolo importante nello sviluppo di varie patologie ginecologiche, e l’obesità rappresenta un fattore di rischio assodato per il cancro endometriale.
Infiammazione cronica, iperinsulinemia, estrogeni non contrastati, sono tutte conseguenze dell’obesità che possono infatti favorire lo sviluppo di questo tipo di tumore.
Una review condotta da tre ricercatrici dell’università e del centro ospedaliero universitario di Manchester, nel Regno Unito, ha voluto approfondire il legame tra obesità e patologie oncologiche a carico dell’apparato riproduttivo femminile, con una particolare attenzione per il tumore dell’endometrio. I risultati del lavoro sono stati pubblicati di recente sulla rivista Best Practice & Research Clinical Obstetrics and Gynaecology.
Più del 60% dei casi di tumore dell’endometrio, riportano le autrici, potrebbero probabilmente essere evitati grazie ad alcuni cambiamenti nello stile di vita. In particolare, alimentandosi in maniera adeguata e facendo maggiore attività fisica per contrastare il sovrappeso.
Il sintomo più comune tra le donne con tumore dell’endometrio, riportato nel 90% dei casi, è il sanguinamento uterino anomalo. Secondo le autrici, le donne non ricevono informazioni sufficienti sull’esistenza di questi e altri “campanelli d’allarme”, né sulle azioni che potrebbero intraprendere per ridurre il rischio di sviluppare questo tipo di cancro.
La review dà spazio anche ai metodi diagnostici e agli interventi terapeutici che riguardano il tumore dell’endometrio. Anche in questo caso, la discussione è incentrata in particolare sull’obesità e su come questa possa rendere più difficile la gestione della patologia, sia in sede di diagnosi che di trattamento.
Tra gli approcci terapeutici, oltre all’isterectomia e alla radioterapia, Agnew e colleghe discutono le terapie ormonali a base di progesterone, che possono essere di interesse soprattutto per le donne in età fertile. Va infatti detto che, sebbene questo tipo di cancro sia più comune in post-menopausa, le statistiche indicano un’incidenza crescente anche tra le donne di età più giovane.
Nella seconda parte del lavoro, le autrici discutono altre patologie oncologiche ginecologiche, dal tumore delle ovaie, al tumore della cervice uterina e fino al tumore della vulva e della vagina.
Un’associazione tra obesità e malattia oncologica è evidente nel caso del tumore delle ovaie, dove il peso eccessivo rende più difficile la diagnosi e il trattamento della malattia. E potrebbe anche rappresentare un fattore di rischio, sebbene le prove a riguardo siano contrastanti. I tumori a carico del collo dell’utero, della vulva e della vagina non sembrano invece essere associati in alcun modo all’obesità.
Fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1521693423000378?via%3Dihub