Il fruttosio contenuto negli alimenti determina conseguenze diverse sulla pressione sanguigna, anzitutto in base alla fonte alimentare da cui viene ricavato. Per esempio, assumere la stessa quantità di fruttosio attraverso bevande zuccherate, latticini, succhi di frutta, frutta fresca, frutta secca, barrette energetiche, dessert e cereali zuccherati non è la stessa cosa per il nostro organismo e, in particolare, per il sistema cardiovascolare.
I risultati della revisione sistemica della letteratura scientifica pubblicata sulla rivista Plos One, in questo ambito, si sono basati sull’analisi di 93 report differenti che hanno valutato le interazioni tra l’assunzione di fruttosio e la pressione arteriosa.
Queste informazioni risultano essere molto utili perché l’assunzione di zuccheri, in particolare di fruttosio, è associata in generale a un aumento della pressione arteriosa, che è uno dei principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Diverse prove hanno dimostrato che l’effetto degli zuccheri contenenti fruttosio (inclusi il saccarosio e lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio) è mediato dalla fonte alimentare all’interno della quale vengono consumati, oltre al livello di controllo energetico.
Per esempio, le bevande zuccherate sono associate a un aumento del rischio di obesità e ad altre sindromi metaboliche, mentre l’assunzione di frutta fresca o di succhi di frutta (100% frutta) nelle giuste dosi ha addirittura un effetto positivo sulla pressione arteriosa sistolica e diastolica.
Secondo gli autori dello studio, questi risultati suggeriscono che i legislatori e i redattori delle linee guida dovrebbero considerare queste informazioni anche per la prevenzione e la gestione dell'ipertensione, continuando in particolare a incoraggiare le strategie di riduzione delle bevande con zuccheri aggiunti, che sono gli alimenti nei quali il fruttosio determina gli effetti peggiori.
Fonte: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0264802