In ufficio troppa sedentarietà e posture scorrette


Viviamo in una società sempre più digitale. La tecnologia ci permette comodità prima impensabili, gran parte dei lavori si svolgeranno davanti a un terminale e addirittura possiamo lavorare con grandi macchinari sicuramente seduti in ufficio. Ma il lato oscuro di questa rivoluzione è la sedentarietà. Sappiamo gestirla? A guardare gli ultimi dati presentati al Ministero della Salute parrebbe proprio di no: un nuovo report disegna il mondo davanti alle scrivanie. Con numeri preoccupanti.
La ricerca, redatta da LoudHouse – centro privato di analisi con sede a Londra – è stata commissionata da Rete Ufficio Italia, una dei network di Assoretipmi, associazione indipendente di professionisti e delle piccole e medie imprese. L’occasione per presentare lo studio è stato il convegno “Salute in ufficio” (22 gennaio 2018), tenutosi al Ministero della salute alla presenza del ministro Lorenzin.
Il report descrive gli uffici italiani come ambienti affetti da sedentarietà e cattive abitudini: il 97% dei lavoratori intervistati tende infatti a stare seduto per molte ore senza muoversi, il 90% mantiene una posizione ingobbita e l’85% incrocia le gambe. Il risultato potrebbe essere riassunto nel fatto che l’80% degli impiegati ha denunciato dolori riconducibili ad una postura scorretta negli ultimi 3 anni: il 61% ha sofferto di lombalgia, il 55% di cefalea, il 49% di tensione o dolore alle spalle, il 49% di disturbi agli occhi, il 47% di dolore al collo e il 31% di dolore al polso o al braccio.
Eppure basterebbe poco: regolare l’altezza della sedia, in maniera da tenere i piedi ben piantati a terra, non incurvare il collo, tenere la schiena dritta in angolo retto rispetto alle gambe, tenere gli occhi a 50-80 cm dallo schermo. E soprattutto, fare pause spesso. Almeno ogni due ore.



Fonte: Ansa http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2018


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