Quando fare lo screening per l’osteoporosi?


Per capire se si rischia una frattura per osteoporosi meglio fare lo screening a 65 anni, a meno che non si possiedano fattori di rischio specifici. Ma solo se sei donna. Lo suggerisce la bozza delle nuove linee guida USA sul tema che confermano le precedenti, con qualche novità.

La diagnosi precoce di osteoporosi in post-menopausa permette di diagnosticare e curare la malattia, riducendo così il rischio di incappare in improvvise rotture delle ossa. Ma quando sottoporsi al test? La US Preventive Services Task Force , panel indipendente di ricercatori, ha appena pubblicato sul proprio sito e sulla rivista JAMA, una bozza con le nuove raccomandazioni su questo tema.

Sostanzialmente vi si trovano le medesime conclusioni delle linee guida del 2011 (screening di routine per le donne di 65 anni o più) con alcune note su come identificare meglio le donne a rischio tra i 50 e i 65 anni. Il principale strumento per comprenderlo è il FRAX (Fracture Risk Assessment Tool ) un algoritmo che stima le probabilità di una frattura osteoporotica nel decennio successivo in base alla presenza o meno dei principali fattori di rischio , come ad esempio familiarità, costituzione minuta, diete sbagliate, eccesso di fumo, alcol e caffeina, alcuni tipi di malattie ormonali e croniche, uso di particolari farmaci. Se la probabilità FRAX è pari almeno all'8,4%, le donne sono da considerarsi a rischio anche prima dei 65 anni.

Per gli uomini nessuna novità: si conferma che non vi sono dati sufficienti per attestare l’esistenza di benefici dello screening per i pazienti maschili, che in ogni caso hanno una prevalenza nettamente inferiore a quella delle donne (4,3% contro 15,4%).
La bozza delle raccomandazioni sono ora on-line e aperte al pubblico fino al 4 dicembre.


Fonte: https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2685995


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