Nonostante le preoccupazioni siano difficili da azzerare, soprattutto nella percezione pubblica, gli studi scientifici confermano con sempre più sicurezza che portare una mascherina protettiva davanti a naso e bocca non incide in alcun modo sui parametri vitali. Lasciando da parte l’attività sportiva più intensa, in condizioni di riposo o di leggera attività fisica – come una camminata a passo svelto – la mascherina non provoca infatti variazioni misurabili per alcun parametro vitale, dalla saturazione dell’ossigeno nel sangue fino alla frequenza cardiaca.
A ribadire ancora una volta questi risultati, peraltro su un campione più ampio rispetto alle ricerche precedenti, è stato alla fine di febbraio 2021 un nuovo studio, pubblicato su Plos One, in cui sono state analizzate le prestazioni respiratorie e i parametri vitali di un totale di 50 adulti. Il gruppo di persone arruolate, in particolare, è stato costruito in modo da avere la più ampia diversità: di genere, di età, di condizioni cliniche e di stato di salute generale.
Le misure quantitative raccolte dai ricercatori hanno incluso la frequenza cardiaca, la tensione transcutanea dell’anidride carbonica e il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue. Le prove hanno incluso sia le mascherine chirurgiche sia le cosiddette mascherine semplici, ossia in stoffa, e sono state ripetute in diverse condizioni: prima da seduti e in silenzio, poi durante e dopo una camminata a passo svelto lunga 10 minuti, tale da indurre un aumento della frequenza cardiaca superiore a 10 battiti al minuto. Il tutto è stato poi confrontato con i valori ottenuti nelle medesime condizioni fisiche, ma questa volta senza indossare alcun tipo di protezione sul volto.
Complessivamente non ci sono stati episodi di ipossiemia (quantificata come una diminuzione della saturazione dell’ossigeno del 3% o più, oppure fino a scendere sotto quota 94%) né di ipercapnia (aumento della tensione di anidride carbonica superiore a 5 mmHg dal valore basale, oppure sopra la soglia dei 46 mmHg). Si sono verificati singoli casi di questo genere, ma indipendentemente dall’indossare o meno la mascherina e in soggetti con specifiche comorbidità. Un risultato che scagiona dunque le mascherine, rafforzato dal fatto che in generale non sono emerse differenze statisticamente significative tra le misurazioni con e senza i dispositivi di protezione indossati.
Alla luce di tali evidenze, concludono i ricercatori, pare poco fondata la preoccupazione ancora troppo diffusa relativa all'uso delle mascherine, in quanto quella sensazione di disagio o di fastidio da molti sottolineata ed enfatizzata non si traduce poi in alterazioni effettive delle performance respiratorie o fisiche.
Un timore che pare poco razionale anche alla luce del fatto che più di 2 milioni di persone nel mondo sono già morte a causa della pandemia di Covid-19, ma pure che a oggi le opzioni terapeutiche restano limitate e che la vaccinazione di massa è ancora ben lontana dall’essere completata.
Una situazione in cui le misure non farmacologiche rudimentali – come le mascherine, il distanziamento fisico e il lavaggio delle mani – sono ancora il modo più efficace per ridurre il bilancio delle vittime a livello globale.
Fonte: Plos One, 2021 https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0247414