Il tratto riproduttivo femminile e gli altri organi del corpo si condizionano a vicenda, influendo a cascata sulla salute generale dell’organismo. Questo collegamento, in molti casi bidirezionale, può avere un ruolo chiave nella patogenesi di diverse malattie, tra cui quelle ginecologiche e infiammatorie.
Per lo stesso motivo, non ha senso prendere in considerazione singolarmente uno stato di disbiosi che interessa zone del tratto riproduttivo femminile, ma è necessario valutare le interazioni e le conseguenze che questo implica sull’intestino e sullo stato di benessere complessivo.
La recentissima revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata su Frontiers in Immunology nel gennaio 2023 ha indagato proprio questo: il rapporto e le interazioni tra gli organi riproduttivi femminili e l’intestino, soprattutto in relazione al microbiota e agli stati di disbiosi.
È ben noto che il tratto riproduttivo femminile, in particolare la vagina, interagisca strettamente con la vescica e l’intestino. Siccome questi ultimi – attraverso collegamenti neurali, endocrini e metabolici – interferiscono a loro volta con vari organi come cervello, pelle, ossa, fegato, reni e cuore, è evidente il nesso tra salute vaginale e salute generale. Infatti, attraverso la circolazione sistemica lo stato infiammatorio può colpire anche organi distali, tanto da minarne il normale funzionamento.
In condizioni normali la vagina è esposta a vari agenti patogeni senza che questo metta a rischio la paziente, ma l’equilibrio può venire meno in caso di dieta non sana, di terapie farmacologiche in corso, di una vita troppo sedentaria o di altre condizioni anomale. Uno stato di disbiosi a livello del tratto riproduttivo femminile può quindi condizionare il funzionamento di vari organi dell’ospite, incidendo per esempio sulla fertilità e sulla risposta immunologica.
Da queste informazioni emerge chiaramente anche l’importanza di analizzare la possibilità di una traslocazione batterica, diretta o indiretta, che può sfruttare il muco come vettore e interessare altri distretti corporei.
Resta però da chiarire il nesso causale tra cancro cervicale e disbiosi vaginale, e (come hanno sottolineato gli autori della revisione) per farlo sarà necessario un approccio multidisciplinare che indaghi aspetti immunitari, neurali, endocrini e metabolici.
Fonte: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2023.1110001/full