Per il trattamento dell’endometriosi si ricorre tipicamente a farmaci che comprendono la soppressione ormonale, oppure alla chirurgia o ancora alla combinazione dei due approcci.
Tuttavia, come specificato nella revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata sul Canadian Medical Association Journal nel marzo di quest’anno, le cause dell’endometriosi non risultano essere ancora del tutto chiare, né attualmente esiste un trattamento curativo, tanto che si agisce direttamente sui sintomi. I risultati emersi sono il frutto di ricerche internazionali e linee guida per il trattamento e la diagnosi di questa complessa patologia.
L’endometriosi è un disturbo molto comune che può causare dolore pelvico e infertilità, oltre a influire negativamente su vari organi e sulla qualità di vita in generale. Come ben noto, si tratta di una condizione cronica caratterizzata dalla presenza di tessuto simile all’endometrio al di fuori dell’utero.
L’estensione della patologia può essere molto variabile e i danni possono colpire anche intestino, vescica, uretere e la pelle. Insomma, è molto difficile definire delle linee guida specifiche sia dal punto di vista diagnostico sia curativo: nella maggior parte dei casi, dunque, è necessario un approccio multi-organo che coinvolga medici di aree terapeutiche differenti.
Anche se la chirurgia può fornire una diagnosi istopatologica, le nuove indicazioni internazionali suggeriscono un riconoscimento della patologia a partire dai sintomi del paziente e sistemi di imaging per evitare ritardi che potrebbero compromettere il percorso clinico.
Infatti, una diagnosi precoce permette di fornire un trattamento tempestivo e avviare la gestione medica quando il quadro clinico risulta ancora di facile interpretazione. Oltre a trattamenti ormonali e chirurgici, in diversi casi può essere utile un’assistenza multidisciplinare, per affrontare tutte le complicazioni fisiche ed emotive che ne derivano.
Fonte: https://www.cmaj.ca/content/195/10/E363