Recettori e batteri presenti nell’intestino influenzano i processi metabolici e biologici alla base dell’aterosclerosi e di altre malattie cardiovascolari.
Il microbiota intestinale e i suoi metaboliti sono correlati all’aterosclerosi e ad altre malattie cardiovascolari che aumentano il rischio di morte, ed è anche per questo che enzimi e recettori specifici dell’apparato digerente sono diventati un bersaglio farmacologico per promuovere la salute dell’apparato circolatorio e il benessere del cuore.
Dalla revisione della letteratura scientifica pubblicata su Pharmacological Research 187 nel novembre del 2022, unendo i risultati di studi clinici e analisi condotte su animali, è emersa la presenza di correlazioni tra composizione batterica intestinale e insorgenza dell’aterosclerosi. Evidenziando che, nello specifico, svolgono un ruolo decisivo nello sviluppo della malattia l'ossido di trimetilammina (TMAO), gli acidi biliari, i metaboliti degli amminoacidi aromatici, gli aminoacidi a catena corta e le poliammine.
Ancora prima di giungere a queste nuove conoscenze, era noto che il microbioma intestinale fosse fondamentale per la salute generale dell’ospite, dato che funziona come un organo endocrino in grado di produrre metaboliti bioattivi che influenzano (in positivo o in negativo) le funzionalità dell’organismo. Questi ulteriori elementi rafforzano le evidenze di un legame diretto con la salute cardiovascolare e con alcune patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio.
Finora il trattamento della malattia aterosclerotica è avvenuto principalmente attraverso strategie mirate ad abbassare i valori di colesterolo LDL e a ridurre altri fattori di rischio. Questo – come ben noto – ha permesso di ridurre in maniera significativa la mortalità cardiovascolare e di garantire una buona qualità di vita per i pazienti. Ma prendendo in considerazione il ruolo chiave di enzimi e ricettori coinvolti nel processo della malattia aterosclerotica, è possibile ipotizzare nuove terapie funzionali e poco invasive.
In particolare, agendo in maniera specifica su determinate specie batteriche è possibile modificare i percorsi metabolici e biologici coinvolti nell’aterosclerosi.
Comprendere le dinamiche che riguardano il microbioma intestinale e il legame del microbiota stesso con il sistema cardiovascolare è – come hanno ribadito anche gli autori della ricerca – una delle sfide principali che la medicina di precisione deve affrontare nel presente e nel prossimo futuro.
Fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1043661822005321/pdfft?md5=65232b79a709f831d6f325125c5f3be1&pid=1-s2.0-S1043661822005321-main.pdf