Secondo uno studio recente, un muscolo multifido in buone condizioni porta al miglioramento di alcuni disturbi associati al dolore lombare (ma non di tutti).
Parliamo spesso di mal di schiena e non è un caso. A livello globale, i dolori alla parte bassa della schiena incidono per il 7,4% sugli anni vissuti con disabilità, assestandosi al primo posto tra le cause.
Solo di rado il mal di schiena è associato a una specifica patologia e questo ne rende più difficile la diagnosi e il trattamento. Nel valutare i fattori di rischio più importanti, gli esperti stanno prestando sempre più attenzione alla struttura e alla funzionalità dei muscoli paraspinali.
Uno studio condotto da un team australiano, danese e canadese si è concentrato in particolare sul ruolo svolto dal muscolo multifido, che interessa la regione lombare, nella comparsa e progressione del mal di schiena e disturbi associati. I risultati del lavoro sono stati pubblicati di recente sulla rivista Plos One.
Gli autori si sono concentrati in particolare sulla valutazione dello stato del muscolo multifido nei pazienti con dolore lombare cronico o dolore riflesso agli arti inferiori. Hanno preso in esame 875 pazienti che si sono presentati allo Spine Centre della Danimarca meridionale tra il settembre del 2013 e l’ottobre del 2014. L’età media dei pazienti era di 43,6 anni e il 55,7% erano donne. I pazienti riportavano di soffrire di mal di schiena da un periodo di tempo che poteva variare da alcuni mesi fino ad anche quarant’anni.
I parametri relativi allo stato del muscolo multifido sono stati misurati grazie alle immagini ottenute con risonanza magnetica. L’analisi dei dati ha evidenziato una modesta ma significativa associazione tra una migliore qualità del muscolo multifido e una ridotta intensità del dolore agli arti inferiori e della disabilità funzionale della bassa schiena.
Lo studio suggerisce quindi che un muscolo multifido in condizioni migliori porti a un alleviamento del dolore alle gambe e ad un minor deterioramento della qualità della vita dei pazienti. Il dolore localizzato nella regione lombare non sembra però associato allo stato della muscolatura. E, in modo alquanto contro intuitivo, gli autori riportano una associazione positiva tra la qualità del muscolo multifido e la durata del dolore lombare. In altre parole, pazienti con una muscolatura in condizioni migliori soffrivano di mal di schiena da tempi più lunghi.
Ma sottolineano anche che questo risultato potrebbe essere riconducibile a fattori di confondimento e andrebbe valutato con studi mirati.
Cooley e colleghi evidenziano infine una serie di limiti dello studio, tra cui alcune carenze nei dati pregressi riguardanti la storia clinica e lo stile di vita dei pazienti, così come la presenza di comorbidità.
Saranno quindi necessari ulteriori studi per esplorare in modo più esaustivo l’associazione tra i cambiamenti morfologici del muscolo multifido e il dolore lombare cronico, con tutto il corollario di problematiche che questo disturbo si porta dietro.
Fonte: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0285993