La mobilizzazione neurale è uno strumento efficace per migliorare – anche nel breve periodo – i sintomi principali della lombalgia radicolare (o radicolopatia lombare), a partire dal contenimento del tipico dolore alla parte bassa della schiena e all'anca che si irradia lungo la parte posteriore della coscia e della gamba, provocato dall’infiammazione della radice nervosa lombosacrale. Per di più, lo stesso trattamento è utile anche per ridurre la disabilità e migliorare la funzionalità muscolo-articolare.
Lo confermano evidenze recenti: attraverso una revisione sistemica della letteratura scientifica disponibile sul tema, pubblicata nel maggio del 2022 sul Journal of Manual & Manipulative Therapy, un team californiano di scienziati ha infatti preso in esame 8 studi per valutare gli effetti di questa tecnica terapeutica sul dolore e sulla funzionalità delle parti del corpo coinvolte, traendone conclusioni interessanti.
Ma facciamo un passo indietro. La lombalgia radicolare è definita come una condizione dovuta a compressione oppure irritazione di una o più radici nervose lombosacrali. Oltre a essere molto spesso invalidante, ha effetti negativi sulla qualità della vita e sulle prestazioni di forza e flessibilità.
Per trattare i principali sintomi di questa condizione, e migliorare le capacità funzionali, si possono utilizzare diversi approcci: cure conservative, interventi farmaceutici e anche chirurgici. All’interno della prima opzione rientra la mobilizzazione neurale, ossia una pratica terapeutica che consiste nell’applicare forze meccaniche ai nervi del corpo, con l’obiettivo di restituire una mobilità più sana. Una pratica, come ha confermato anche quest’ultima revisione, che è molto utile per ridurre il dolore e ripristinare la funzionalità nervosa in numerose condizioni muscoloscheletriche.
Già altri studi scientifici in passato avevano verificato l’efficacia della mobilizzazione neurale per il trattamento di altre regioni del corpo, mentre la revisione del 2022 ha evidenziato effetti positivi specifici per la lombalgia radicolare.
Oltre a miglioramenti della sensibilità neurale e della disabilità in generale, è emerso un effetto positivo sulla salute complessiva, oltre a una riduzione del dolore. Da ciò appare evidente – hanno scritto gli autori della ricerca – che la mobilizzazione neurale può costituire una parte essenziale del trattamento multimodale per le persone con lombalgia radicolare.
È risultato invece più complesso giungere a conclusioni solide in merito agli effetti sul lungo periodo e, soprattutto, valutare il legame con gli esercizi specifici per il recupero della funzionalità articolare e muscolare.
Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9848316/