Uno stile di vita sano e regolare non può compensare del tutto i rischi associati all’obesità: svolgere regolarmente attività fisica, non fumare, consumare alcol con moderazione (o non consumarlo affatto), avere una dieta equilibrata e adottare corrette abitudini quotidiane non risolve completamente il rischio di malattie legate all’obesità nelle persone che hanno indice di massa corporea (BMI) molto elevato.
Questa è la principale evidenzia dello studio scientifico pubblicato su JAMA Network Open nel maggio 2023, svolto per indagare l’impatto di uno stile di vita sano nelle persone obese.
In particolare, sono stati valutati complessivamente oltre 438mila adulti residenti nel Regno Unito i cui dati erano presenti nella biobanca nazionale, di cui il 55,1% maschi e il 44,9% femmine. Di queste persone, quasi un quarto era in condizioni di obesità e più di un terzo aveva sviluppato una delle malattie legate all’eccesso di peso. Per valutare la qualità dello stile di vita sono stati indagati 4 parametri differenti, che nell’insieme sono in grado – secondo gli autori dello studio – di fornire un quadro complessivo della qualità delle abitudini quotidiane delle persone.
Come noto, l’obesità è la malattia cronica più diffusa a livello globale e si stima che entro il 2030 più di un milione di persone convivrà con questa condizione, responsabile dell’aumento del rischio di sviluppare numerose patologie, tra cui tumori e malattie cardiovascolari.
Certamente uno stile di vita più sano è il primo passo per migliorare la propria condizione e la salute dell’organismo, ma non sempre l’adozione di questi comportamenti virtuosi riduce significativamente il rischio di sviluppare patologie associate all’obesità.
I risultati della ricerca hanno infatti messo in luce che l’aderenza a uno stile di vita sano riduce sì il rischio di un’ampia gamma di patologie associate all’obesità, ma anche che questi effetti benefici sono meno evidenti nelle persone con problemi di obesità.
Nello specifico, gli adulti obesi che rispettavano tutti i 4 parametri indagati avevano un rischio inferiore (rispetto agli altri obesi indagati nello studio) di ipertensione, cardiopatia ischemica, aritmie, insufficienza cardiaca, aterosclerosi, insufficienza renale, gotta, disturbi del sonno e disturbi dell’umore. Ma, indipendentemente dal punteggio relativo allo stile di vita e alle abitudini quotidiane, gli adulti con peso normale mostravano comunque un minore rischio di sviluppare una lunga serie di patologie notoriamente correlate all’obesità, come aritmie e diabete.
Queste informazioni sono utili, hanno sottolineato gli autori, per migliorare il trattamento dell’obesità e favorire la diffusione di stili di vita sani e abitudini alimentari in grado anzitutto di abbassare l’indice di massa corporeo e ridurre i livelli di massa grassa.
Fonte: https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2805328