Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso tra gli studenti di medicina e, oltre a condizionare il benessere della persona, predispone l’organismo a successivi rischi di salute. In tutto ciò, lo stress è ritenuto un elemento fondamentale per l’esordio della malattia e per il peggioramento dei sintomi, mentre tra gli altri fattori di rischio ci sono la predisposizione genetica, la storia familiare, il cambiamento di abitudini quotidiane e lo stile di vita. Da non sottovalutare, infine, il ruolo del fumo di tabacco (oltre all’alimentazione non equilibrata), responsabili della produzione eccessiva di acido gastrico.
Questi sono alcuni dei risultati confermati da un’analisi, pubblicata sulla rivista BMC Gastroenterology nell’agosto del 2023 e condotta nei mesi di novembre e dicembre 2022, che ha coinvolto gli studenti universitari di medicina di sei differenti università, tutte in Egitto. I dati, raccolti attraverso un questionario auto-compilato, riguardano 964 studenti (in maggioranza donne, al 64%) e sono stati analizzati con lo scopo di indagare soprattutto i livelli di stress, a partire dalla percezione di ciascuno.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso tra gli adulti e condiziona il normale processo digestivo del cibo, peggiorando la qualità della vita ed esponendo l’organismo al rischio di sviluppare molte diverse patologie. Si tratta peraltro anche di un significativo onere per il sistema sanitario, soprattutto se l’esordio dei sintomi avviene in giovane età e tende a cronicizzare nel tempo.
In Egitto si stima siano circa un quinto gli studenti di medicina che soffrono di disturbo gastroesofageo, e i risultati dello studio mostrano che le condizioni di stress determinano un peggioramento dei sintomi e rendono meno efficaci le terapie prescritte.
Alla luce dei dati raccolti nella pubblicazione, come hanno sottolineato gli autori, occorre prestare attenzione a ridurre i fattori di rischio e – soprattutto – predisporre dei programmi adeguati con cui ridurre lo stress che colpisce gli studenti nelle università, a maggiore ragione in facoltà che richiedono molto impegno, costanza e che tendono a mettere sotto pressione, proprio come nel caso del corso di laurea in medicina.
Fonte: https://bmcgastroenterol.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12876-023-02899-w