Il microbiota tra le cause del morbo di Crohn?

Dolori all’addome, diarrea persistente, perdita di peso, senso di affaticamento: ecco alcuni degli spiacevoli sintomi del morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell’intestino. Le cause di questo disturbo non sono ancora state del tutto chiarite, ma tra i vari fattori coinvolti, a quanto pare, c’è anche il nostro prezioso ma talvolta capriccioso microbiota intestinale.

Un team di ricerca cinese ha discusso alcuni aspetti dell’associazione tra morbo di Crohn e microbiota in una lettera di commento pubblicata sulla rivista Gastroenterology. Zitong Li, Ye Chen e Haoran Ke fanno riferimento a un precedente studio pubblicato sulla rivista, che mirava a identificare le caratteristiche del microbiota intestinale prima dell’insorgenza dell’infiammazione intestinale.

In breve, lo studio citato evidenziava una correlazione tra una firma del microbiota intestinale e la successiva insorgenza del morbo di Crohn. Utilizzando uno specifico “punteggio di rischio” associato alle caratteristiche del microbiota, secondo lo studio, i medici potrebbero individuare precocemente le persone a rischio di sviluppare la malattia.

Il team cinese sottolinea però che individuare una correlazione non basta. Questo non presuppone infatti che ci sia per forza una relazione di causa-effetto tra microbiota e malattia. In altre parole, potrebbero esserci altri fattori capaci di influenzare sia il microbiota intestinale sia l’insorgenza del morbo di Crohn, in modo indipendente l’uno dall’altro.

Per indagare ulteriormente la relazione causale tra microbiota intestinale e morbo di Crohn, Zitong Li e colleghi propongono l’uso della randomizzazione mendeliana.

Questo approccio si basa sull’analisi di informazioni genetiche per determinare un rapporto di causa-effetto tra fattori di rischio e sviluppo di una malattia. Partendo da questo approccio e analizzando il genoma dei batteri intestinali, i ricercatori hanno così individuato alcuni generi batterici che potrebbero essere realmente causa, o per lo meno concausa, del morbo di Crohn.

Gli autori della lettera all’editore sottolineano anche che i loro risultati sono preliminari e andrebbero supportati da ulteriori e più ampi studi clinici. E concludono auspicando che le loro scoperte stimolino ulteriori indagini per svelare la complessa relazione tra microbiota intestinale e morbo di Crohn.
Contribuendo così allo sviluppo di strategie preventive ed interventi efficaci per trattare questa spiacevole infiammazione cronica dell’intestino.


Fonte: %2F%2Fpubmed.ncbi.nlm.nih.gov%2F">https://www.gastrojournal.org/article/S0016-5085(23)04972-7/fulltext?referrer=https%3A%2F%2Fpubmed.ncbi.nlm.nih.gov%2F



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