Terminato il gioco, i partecipanti sono stati sottoposti a un test per valutare la desiderabilità di una serie di prodotti di uso quotidiano, tra cui il sapone liquido disinfettante per le mani e il colluttorio per l’igiene orale. Il risultato è sconcertante: coloro che avevano mentito tramite e-mail esprimevano maggiori preferenze per il sapone liquido, mentre gli studenti che avevano usato il telefono per dire la bugia davano voti più alti al colluttorio.
Secondo gli autori dello studio: «I dati che abbiamo ottenuto suggeriscono che i temi astratti della moralità vengono resi concreti dagli esseri umani anche attraverso la purezza e la pulizia fisiche. Il legame metaforico tra astrazione e vita concreta è così forte che la gente non solo sente il bisogno di lavarsi dopo un’azione moralmente discutibile, ma addirittura sente il bisogno di lavare la parte del corpo coinvolta direttamente». E il gruppo di controllo al quale era stato detto di non mentire? In questo caso mostrava gusti diversificati e molto simili a quelli di un normale campione di marketing.
Fonte: Lee SWS, Schwarz N. Dirty Hands and Dirty Mouths: Embodiment of the Moral-Purity Metaphor Is Specific to the Motor Modality Involved in Moral Transgression. Psychological Science 2010.