La memoria potrebbe essere collegata al tasso di glicemia del sangue. Lo suggerisce uno studio tedesco appena pubblicato sulla rivista
Neurology e che ha verificato le capacità mnemoniche di un gruppo di over 50, correlandole ai livelli di zucchero nel sangue. Arrivando ad una conclusione: mangiare pochi zuccheri e quindi avere poco glucosio in circolazione potrebbe aiutare la nostra memoria.
Il legame tra zuccheri nel sangue e prestazioni del cervello è molto studiato in particolari condizioni patologiche, come il diabete. Nessuno dei componenti del gruppo studiato (141 persone di età compresa fra i 50 e gli 80 anni, nessuno bevitore e/o obeso) aveva però livelli glicemici preoccupanti. «Eravamo interessati a persone che sono ancora nel range di normalità», ha spiegato la dottoressa Agnes Flöel, neurologo dell'Università di Berlino e coautrice dello studio. Tutti i partecipanti allo studio hanno eseguito dei test di memoria (ripetizione di parole casuali a distanza di tempo dal primo ascolto) e sono stati sottoposti a risonanza magnetica del cervello. Il loro sangue è stato prelevato sempre a 10 ore dall'ultimo pasto, in maniera da non avere dati falsati di glicemia.
I ricercatori tedeschi hanno evidenziato che nel loro gruppo di studio le persone con elevati livelli di zucchero nel sangue tendevano ad avere peggiori prestazioni nei test di memoria rispetto a chi aveva bassi tassi glicemici. E, anche, che l'area del cervello legata alla memoria (ippocampo) differiva tra i due gruppi. Questa ricerca getta una prima luce su un aspetto poco studiato, suggerendo un rapporto importante tra fattori, ma naturalmente non vuole legare in maniera assoluta il tasso di zuccheri nel sangue – e quindi lo stile di vita delle persone - con le loro capacità intellettive. Nello studio, per esempio, non sono stati considerate le perdite di memoria dovute al naturale invecchiamento dell'organismo.
Fonte: http://www.neurology.org/content/early/2013/10/23/01.wnl.0000435561.00234.ee.abstract?sid=ded50e02-637d-4295-aacb-3b35c8398d1c