I fumatori hanno una probabilità tre volte più alta di avere mal di schiena cronico. Lo afferma un nuovo studio condotto alla Northwestern University di Chicago, che ha trovato nel cervello una connessione tra mal di schiena e la dipendenza da fumo. E che suggerisce come smettere di fumare possa dare sollievo al dolore.
Non è la prima volta che degli studi collegano il fumo con il dolore alla colonna vertebrale, dato che appare certo che i fumatori sentano più male rispetto a chi non ama le sigarette. Sono stati ipotizzate reazioni tra la nicotina e alcune proteine delle cellule del sistema nervoso e, anche, danni alle modalità di trasporto di ossigeno nei tessuti. Questo nuovo studio, da poco pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping, aggiunge un nuovo punto di vista.
«Il fumo colpisce il cervello - ha affermato infatti Bogdan Petre, ricercatore alla Feinberg School of Medicine dell'università statunitense e principale autore della ricerca - Abbiamo scoperto che colpisce il modo con cui il cervello risponde al mal di schiena». Un effetto che sembra rendere gli individui meno resistenti ad un episodio di dolore.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno selezionato 68 persone, 32 con mal di schiena cronico (dolore alla schiena per 5 anni o più), monitorate con risonanza magnetica al cervello, e 35 senza mal di schiena. I partecipanti hanno tutti compilato più questionari in cui si cercava di fare il punto sui loro comportamenti nei confronti delle sigarette e sul grado di dolore percepito. Dalle scansioni cerebrali è stato scoperto che due regioni del cervello (nucleo accumbens e la corteccia prefrontale mediale) sono connesse e che la “forza” di tale legame determina il grado di dolore cronico percepito. Essendo le stesse aree del cervello associate ai comportamenti di dipendenza - come quelli che si attivano nei confronti dell'uso di tabacco – e avendo trovato le aree particolarmente “accese” nei fumatori dello studio, tale risultato suggerisce un legame tra dipendenza da fumo e percezione del dolore.
I fumatori, insomma, sentono più male rispetto agli altri per via di un circuito cerebrale. Tale scoperta consente una deduzione positiva: agendo sul comportamento, magari con un tipico corso anti-fumo, si potrebbe diminuire il dolore dei malati. «Abbiamo visto un drastico calo dell'attività di questo circuito nei fumatori che di propria volontà smettono di fumare», ha confermato Petre. Anche i farmaci anti-infiammatori dati ai pazienti si sono rivelati ottimi per gestire il dolore, ma non hanno modificato in alcun modo l'attività dei circuiti cerebrali.
Lo studio: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25307796